Accreditamento istituzionale e
certificazione F. Gori,
G. Quintaliani, A. Perelli^ Azienda Ospedale di Perugia, ^Assessorato
Sanita’ Regione Umbria
Introduzione L’esigenza di una
valutazione sistematica della qualità dei servizi sanitari si è sviluppata
in tempi relativamente recenti e solo ultimamente sta acquisendo, nella
politica sanitaria italiana, la dovuta centralità. In Italia
l’attenzione per la qualità si manifesta quando la centralità del
cittadino viene tematizzata e affermata nella pubblica amministrazione nel
suo complesso e specificamente in campo sanitario (Ranci Ortigiosa E.,
2000). Nasce quindi l’esigenza di interventi e strumenti di valutazione
della qualità degli interventi, essenziali per l’innovazione ed il
miglioramento delle pratiche professionali, dell’organizzazione dei
servizi, del governo della sanità. Il concetto di
qualità in sanità è tuttavia reso complesso dalle caratteristiche stesse
dell’azione sanitaria, che non produce un bene, ma un servizio, con larghe
componenti immateriali ed accentuata personalizzazione. Infatti,
diversamente da quanto accade in una azienda produttiva, nei servizi
sanitari il prodotto prende vita nel contatto diretto fra operatore ed
utente, nelle azioni ed interazioni che costituiscono la loro relazione, è
sostanzialmente un atto sociale. L’orientamento di
fondo del processo di riordino del Sistema Sanitario Nazionale persegue il
contenimento dei costi, senza abbassare la qualità delle prestazioni (il
che implica la necessità di misurarla), sviluppando una migliore
efficacia/efficienza. Ciò postula l’implementazione di un modello
gestionale ed organizzativo tale da offrire precise garanzie di qualità e
da soddisfare le esigenze degli utenti, costituendo la variabile
strategica del successo, (Di Stanislao F., Liva C., 1998). Le scuole di pensiero
ed i metodi di approccio alla qualità sono molteplici e talvolta
contrastanti, o almeno non immediatamente conciliabili: dalla
certificazione ISO 9000, all’accreditamento di “eccellenza” statunitense
(JCAHO), inglese (CPA) o olandese (CCKL), dalla “verifica e revisione
della qualità” (VRQ) e dal “miglioramento continuo di qualità” MCQ), all’
“analisi partecipata della qualità” (APQ), dal Total quality Management
(TQM), al modello europeo di Qualità totale, sostenuto dall’European
Foundation for Quality Management (EFQM), (Scrivens E., 1997; Loiudice M.,
1998). ACCREDITAMENTO L’accreditamento in
sanità è il processo che porta a riconoscere che un’organizzazione
sanitaria soddisfa determinati requisiti espliciti di buona
organizzazione. Si distinguono
- un
accreditamento istituzionale, effettuato da o per conto dei governi,
senza il quale un’organizzazione sanitaria non è autorizzata ad
operare,
- un
accreditamento all’eccellenza, di tipo volontario, promosso all’interno
del mondo sanitario con lo scopo di formazione e di continuo
miglioramento della qualità organizzativa.
In entrambi
i casi si dà comunque grande ed essenziale importanza al sistema qualità.
L’accreditamento è stato, originariamente, ideato dai medici allo
scopo di tutelare la propria professionalità. Il primo sistema di
accreditamento è stato progettato negli Stati Uniti, all’inizio del secolo
configurandosi come uno strumento attraverso il quale controllare che le
strutture sanitarie rispondessero ad alcuni requisiti di qualità e
garantissero al professionista le condizioni adatte al proprio operare.
Infatti
il modello che nasce negli Stati Uniti nel 1917, si impone definitivamente
negli anni ’50 grazie all’attività di quella che attualmente si chiama
Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizazion (JCAHO).
Definito
come “modello di autoregolamentazione dell’industria sanitaria”, esso è
inteso come l’abilitazione ad operare per conto dei sistemi di assistenza
pubblica (per esempio Medicare), ed ha come elementi caratteristici la
fissazione ed il controllo degli standard e la partecipazione di tipo
volontaristico da parte degli ospedali. Negli ultimi tempi la
Joint Commission ha spostato l’attenzione sui processi utilizzati per
fornire assistenza di qualità, avendo già in previsione la definizione di
indicatori di risultato. In ambito europeo il
modello JCAHO si è diffuso principalmento in Inghilterra ed è stato
applicato dal Clinical Pathology Accreditation (CPA) che prende in esame
sei sezioni: organizzazione e amministrazione, personale e direzione,
spazi ed attrezzature, procedure, aggiornamento del personale,
valutazione. Alle sei sezioni corrispondono 44 standard. I sistemi di
accreditamento possono proporre obiettivi differenti, spostando
l’attenzione su dimensioni della qualità legate all’obiettivo
perseguito. I principali metodo sono:
- JCAHO,
Sistema di accreditamento Statunitense:
l’accreditamento è
volontario ed il metodo è fortemente incentrato sul consenso tra pari.
Il modello teorico di riferimento è il Medical Audit e la Quality
Assurance. Gli obiettivi della valutazione sono il miglioramento della
qualità e dell’efficienza del servizio (orientamento ai risultati), con
lo scopo di individuare le aree di debolezza dell’organizzazione
sanitaria, consentendo di porvi rimedio e di riallocare le risorse in
modo efficiente. Le dimensioni valutate sono legate sia al processo di
cura del paziente, sia alle funzioni organizzative della struttura. Il
metodo presenta il limite di essere utilizzato come base per concedere
il pagamento delle assicurazioni, creando un uso distorto di questo
strumento che è nato per il miglioramento della qualità
professionale.
- CCHFA,
Sistema di accreditamento Canadese:
l’accreditamento è volontario
ed incentrato sul consento tra pari. L’attenzione è posta
sull’integrazione e sulla continuità del processo di cura, dall’accesso
alla dimissioneLe dimensioni valutate sono sono strettamente connesse
con il processo assistenziale. Il metodo presenta il vantaggio
dell’autovalutazione ed autoresponsabilizzazione all’interno delle
organizzazioni sanitarie. ACHS, Sistema di
accreditamento Australiano: il sistema di accreditamento dà rilievo
all’esperienza individuale complessiva del paziente all’interno
dell’ospedale. I criteri e gli indicatori sono stati concepiti come
supporto alle strutture sanitarie nel fornire al paziente una cura di
qualità elevata in modo efficace ed efficiente. Le dimensioni valutate
sono organizzative, di processo e di esito.
Accreditamento professionale L’accreditamento
professionale può essere sinteticamente definito come un meccanismo di
valutazione esterna tra pari (peer review), per accertare il grado di
corrispondenza a set di indicatori di qualità, (Scrivens E. 1995).
L’accreditamento professionale ha un carattere fortemente
partecipativo e si propone quasi come un’attività di autoregolazione.
Criteri ed indicatori vengono definiti attraverso un lungo processo di
confronto e di validazione (Ranci Ortigiosa E., 2000). La valutazione può
essere effettuata tra pari o da un’agenzia indipendente, ma i valutatori
sono sempre professionisti della sanità. L’accreditamento professionale si
pone come obiettivo finale il miglioramento continuo, attraverso una
logica di apprendimento organizzativo che coinvolge tutti i professionisti
di una determinata struttura. I sistemi di
accreditamento professionale, pur perseguendo tutti una finalità di
miglioramento continuo e di ricerca dell’eccellenza, si differenziano fra
loro per le logiche di valutazione seguite, per la scelta delle dimensioni
da tenere sotto osservazione, per la definizione di criteri ed indicatori,
per il sistema di misurazione adottato. I sistemi di
accreditamento professionale sono strettamente correlati
all’accreditamento all’eccellenza. L’accreditamento
all’eccellenza ha pochissimi punti in comune con l’accreditamento di tipo
istituzionale immaginato dal legislatore italiano.
ACCREDITAMENTO AUTORIZZATIVO ITALIANO E REQUISITI
MINIMI Il concetto di accreditamento è stato introdotto per la prima volta
in Italia con il D.Lgs n. 502/92. L’accreditamento va
inteso come la volontà di garantire una verifica ed un monitoraggio delle
strutture che forniscono prestazioni nell’ambito del SSN. Fino al 1996
l’accreditamento è stato automaticamente riconosciuto per le strutture
pubbliche o private con un precedente rapporto di convenzione con il SSN.
Con la
pubblicazione del DPR 14.01.1997, che definisce i requisiti minimi
strutturali, tecnologici, organizzativi, le strutture di nuova
realizzazione devono da subito attenersi ai requisiti specificati, così
pure quelle che attuano ampliamenti o modifiche. Le altre strutture
devono adeguarsi entro un massimo di cinque anni. Sono interessate
tutte le strutture sanitarie, da quelle che erogano prestazioni in regime
di ricovero, a ciclo continuativo e/o diurno, a quelle di assistenza
specialistica in regime ambulatoriale, che erogano prestazioni
riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, a quelle che
operano in regime residenziale. Con il DPR 14.01.1997
sono state fissate due tappe:
- l’autorizzazione obbligatoria che implica il possesso dei
requisiti minimi,
- l’accreditamento, volontario, che riconosce i fornitori, cioè
coloro che possono erogare prestazioni per conto del SSN, e che implica
il possesso di requisiti ulteriori, definiti dalle Regioni.
Il citato
DPR 14.01.1997 fissa alcune regole fondamentali sviluppandosi in diversi
capitoli:
- politica,
obiettivi ed attivita',
- struttura
organizzativa,
- gestione
delle risorse umane,
- gestione
delle risorse tecnologiche,
- gestione, valutazione e miglioramento della
qualita', linee guida e regolamenti interni,
- sistema
informativo
Di ognuno di
questi capitoli sviluppa concetti assolutamente innovativi e che spesso
sono trascurati da chi, in una lettura superficiale, si limita a leggere
solo i requisiti degli ambulatori o delle unita’ di ricovero per acuti.
Solo per
fare alcuni esempi al capitolo 1 si cita testualmente: “La
Direzione aziendale provvede alla definizione
delle politiche complessive dell'azienda ed esplicita gli
obiettivi da raggiungere, sia per la
tipologia ed i volumi che per la
qualita' delle prestazioni e dei servizi che
intende erogare. La Direzione deve
esplicitare ai presidi, alle
unita' operative ed alle altre articolazioni
organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le
funzioni assegnate agli stessi.” Il che, in altre parole significa
che si devono avere ben chiari i carichi di lavoro da svolgere. Infatti al
capitolo 3 (GESTIONE DELLE RISORSE UMANE) ribadisce che “La Direzione
definisce il fabbisogno di personale - in termini numerici
(equivalenti a tempo pieno) per
ciascuna professione o qualifica professionale; - per posizione
funzionale; - per qualifica- in rapporto ai volumi ed
alle tipologie delle attivita', secondo criteri specificati dalle
normativa regionali”. In Ogni caso deve esplicitare anche se non ci sono
normative regionali. L’accreditamento
istituzionale si effettua anche per specialita’. Nell’ambito
dell’accreditamento in nefrologia sono diverse le regioni che hanno
legiferato in materia, dettando regole e norme. una panoramica dettagliata
della situazione italiana e’ possibile averla al sito della Agenzia
sanitaria regionale e al sito leggi sull’accreditamento della
SIN
Autorizzazione Il DPR
14.01.1997 fissa anche (ART. 8-bis 3) i vari gradini che portano prima ad
avere l’autorizzazione, necessaria per la realizzazione di strutture
sanitarie ed esercitare le attivita’ sanitarie, ma anche a lavorare
non solo a nome del SSN (come per l’accreditamento), ma anche a carico del
SSN (autorizzazione). fig 1 Le autorizzazioni
sono richieste per costruzione nuove strutture che erogano prestazioni di
assistenza specialistica in regime ambulatoriale, riabilitative, di
diagnostica strumentale e laboratorio, ricovero ospedaliero a ciclo
continuativo o diurno per acuti, per studi odontoiatrici- medici -altre
professioni sanitarie o per strutture destinate esclusivamente ad
attivita’ diagnostiche. Solo dopo
accertamento da parte delle regioni dei requisiti di legge si valuta uno
dei punti fondamentali della norma in termini di autorizzazione: il
fabbisogno complessivo riguardo alla funzionalita’ rispetto a
programmazione. Solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione una struttura
puo’ richiedere l’accreditamento. A questo punto per
lavorare a carico del SSN manca ancora una cosa: gli accordi contrattuali.
Questi sono accordi, di solito bilaterali tra aziende territoriali e/o
regione per l’effettuazione di un certo numero di prestazioni previste nei
programmi di attivita’delle strutture accreditate. In altre parole una
struttura accreditata per eseguire un certo numero di dialisi potra’ avere
rimborsate solo quelle contrattate in anticipo sui volumi di attivita’ e
non tutte quelle che e’ in grado di erogare. Alla fine di questa
disamina, peraltro breve, una conclusione e’ fondamentale: i sistemi di
accreditamento possono essere visti ed accettati come un sistema per
garantire uguale qualita’ a tutti gli utenti del ssn. La conoscenza delle
norme sia istituzionali, che di certificazione, puo’ portare i singoli
operatori a sfruttare le singole possibilita’ di miglioramento nella
qualita’ e nella efficace delle prestazioni. Sara’ opportuno che, nel
tentativo di ottenere il meglio, non si perdano occasioni reali di
miglioramento.
Letture consigliate ebibliografia
- http://www.assr.it/
- http://www.sin-italia.org/qaccred/leggi_regionali.html
- Di
Stanislao F., Liva C. (1998) ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI SANITARI IN
ITALIA Ed. Centro Scientifico Editore
- Scrivens
E. (1997) ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI SANITARI. ESPERIENZE INTERNAZIONALI
A CONFRONTO Ed. Centro Scientifico Editore
- Loiudice
M. (1998) LA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO IN SANITA’ Ed. Centro
Scientifico Editore
- Focarile
F. (1998) INDICATORI DI QUALITA’ NELL’ASSISTENZA SANITARIA Ed. Centro
Scientifico Editore
- JOINT
COMMISSION ON ACCREDITATION OF HEALTHCARE ORGANIZATIONS (1999) LA
REALIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ Ed. Centro
Scientifico Editore
- http://www.jcaho.org/mainmenu.html
- Morosini
PL, Perrero F. (1999) ENCICLOPEDIA DELLA GESTIONE DI QUALITA’ IN SANITA’
Ed. Centro Scientifico Editore
- Galgano
A. (1996)I SETTE STRUMENTI DELLA QUALITA’ TOTALE Ed. Il Sole 24
Ore
- Galgano
A. (1992) LA QUALITA’ TOTALE Ed. Il Sole 24 Ore
- UNI
(1995) NORMA ITALIANA UNI ISO 1994-4: GESTIONE PER LA QUALITÀ E ED
ELEMENTI DEL SISTEMA QUALITÀ E GUIDA PER IL MIGLIORAMENTO DI QUALITÀ Ed.
UNI
- Baraghini
G., Capelli M. (1997) IL SISTEMA QUALITA’ ISO 9000 IN SANITA’ Ed. Franco
Angeli
- Marina
Braccini (1998) LA QUALITA’ TOTALE COME STRATEGIA COMPETITIVA Ed. Scuola
Superiore G. Reiss Romoli
- Marcantoni M., Torresani A. (2000) GUIDA ALLA VISION 2000 Ed.
Franco Angeli
- Crozier M
(1998) STATO MODESTO, STATO MODERNO Ed. Lavoro, Roma
- Liva C.,
Di Stanislao F. (1996) L’ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI SANITARI. UNO
STRUMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ. NAM, vol. 12
- Donabedian A (1990) LA QUALITÀ DELL’ASSISTENZA SANITARIA NIS,
vol.1 Firenze
- Hughes
J., Humphrey C. (1990) MEDICAL AUDUT IN GENERAL PRACTICE. A PRATICAL
GUIDE TO THE LITERATURE King’s Fund Centre, London
- Perrero
F. (1985) SIGNIFICATO E METODI Salute e Territorio, n. 43
- Scrivens
E. (1995) ACCREDITATION. PROTECTING THE PROFESSIONAL OR THE CONSUMER?
Open University Press, Buckingham – Philadelphia
- Ranci
Ortigiosa E. (2000) LA VALUTAZIONE DI QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARI Ed.
Franco Angeli
- Liberati
A. (1997) LA MEDICINA DELLE PROVE DI EFFICACIA. POTENZIALITÀ E LIMITI
DELLA EVIDENCE BASED MEDICINE Ed. Il Pensiero Scientifico, Roma
- DPR
14.01.1997 http://www.sin-italia.org/qaccred/leggi_menu.html
- le leggi
a carattere sanitario (dal sito SIN): http://www.sin-italia.org/qaccred/leggi_varie.html
- PROGETTARE LA QUALITA’ IN SANITA’: METODOLOGIE A CONFRONTO. 2001
http://www.renalgate.it/Gori_QUALITA.htm
- Area
management http://www.renalgate.it/managem_1.htm
- Il sito
qualita’ ed accreditamento della SIN http://www.sin-italia.org/qaccred/index.htm
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